di Gianluca Nicoletti
Io, figlio di mio figlio
Io, figlio di mio figlio è un’appassionata e coraggiosa autoriflessione rivolta in particolare, anche se non solo, ai genitori di ragazzi autistici, che Nicoletti ha fatto uscire dall’ombra e dall’isolamento con il docufilm Tommy e gli altri, trasmesso con successo in televisione, e che ora invita a scoprire e a rivendicare con orgoglio la propria neurodiversità: «Noi siamo figli dei nostri figli autistici e insieme vi mostriamo l’esempio di come i “cervelli ribelli” possono essere lo stimolo fantasioso ad aprirsi al nuovo e all’originale in una società imprigionata nella gabbia dei propri pregiudizi».
di Gianluca Nicoletti
Alla fine qualcosa ci inventeremo
Tommy ha da poco compiuto sedici anni. Vive l’età in cui tutti gli adolescenti cominciano a fare progetti sul futuro e i genitori si preparano a lasciarli camminare da soli. Ma Tommy è un adolescente speciale, Tommy è autistico, un dolcissimo, solitario ragazzone che senza l’aiuto di qualcuno difficilmente potrà percorrere le strade della vita. E se fino a un anno fa la sua gestione quotidiana – già tutt’altro che semplice – era pur sempre l’unico problema dei genitori, per loro è ora arrivato il momento di affrontare nuovi angoscianti quesiti: che ne sarà di Tommy domani? Con la lucidità, insieme disincantata e ironica, e la visionarietà che gli riconosciamo, Gianluca Nicoletti ci racconta (e si racconta) cosa succede «dopo». Alla fine qualcosa ci inventeremo è un libro provocatorio e arrabbiato, ma anche struggente e pieno d’amore. Alternando il racconto di episodi vergognosi e buffi, imbarazzanti e commoventi, fa luce su una realtà che troppo spesso si preferisce tenere nascosta dietro le finestre di casa e soffocare nel silenzio.
di Gianluca Nicoletti
Una notte ho sognato che parlavi
Queste pagine narrano la storia quotidianamente e banalmente vera di Tommy, un simpatico e riccioluto adolescente autistico. Ci parlano del suo straordinario rapporto con il padre, Gianluca Nicoletti. Ci raccontano di un bambino che a tre anni era sorprendentemente buono e silenzioso – forse per fino troppo – e di suo padre che, quando un neuropsichiatra sentenziò: «Suo figlio è attratto più dagli oggetti che dalle persone», non trovò tutto ciò affatto strano. Ma poi, con l’adolescenza, le cose in famiglia all’improvviso cambiano: quel bambino taciturno diventa un gigante forzuto, talvolta aggressivo, spesso incontrollabile, e Gianluca, chiamato in causa dalla moglie sconfortata, si scopre un genitore felicemente indispensabile… Una notte ho sognato che parlavi è un memoir ironico e toccante, talvolta struggente, spesso allegro, il racconto dolceamaro, franco e disincantato, di un piccolo universo quotidiano in cui si affronta con grande coraggio una patologia oggi diffusissima, troppo spesso rappresentata in modo fantasioso e iperbolico.